giovedì 31 marzo 2016

ELEONORA DEL GROSSO MUSICISTA



Vi presento la musicista Eleonora Del Grosso. franz falanga

Immaginando di fare cosa gradita Vi allego le informazioni relative al prossimo concerto pianistico che la sottoscritta terrà a Silea (TV) la sera di venerdì 15 aprile 2016, alle ore 21, presso la Sala Carlo Tamai in via Roma 81
a SILEA (TV). L'ingresso è libero. Prenotazione non necessaria.  Un caro saluto,

ELEONORA DEL GROSSO
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info@soundreams.it / www.soundreams.it / 3477164071

 

 

mercoledì 30 marzo 2016

SERVIZIO PUBBLICO ??!!??


 SERVZIO PUBBLICO ??!!??

Ma mi faccia il piacere! diceva Totò. In Italia ci sono centinaia di giovani scrittrici e giovani scrittoi valenti ed interessanti, sono il sangue fresco della letteratura italiana. Alla televisione pubblica, altrimenti conosciuta come servizio pubblico, non li degnano di una riga, di una citazione. Non c’è una trasmissione dedicata alle nuove generazioni di scrittrici e di scrittori a pagarla a peso di platino.

Giornalisti e giornaliste televisive invadono il teleschermo a tutte le ore su tutti i programmi, promuovendo fino alla sfinimento  i loro libri, per non parlare poi della pubblicità bisettimanale continua fatta da una notissima trasmissione, sempre del servizio pubblico. Ormai la frase “servizio pubblico” è soltanto un guscio vuoto. I personaggi che lavorano in queste strutture si fanno tranquillamente i cazzi loro, strafottendosene di quello che accade fuori dai cancelli di viale Mazzini. Due sono i nuovi generi musicali nuovi, si fa per dire, il jazz e il rock. Il jazz ha bisogno di essere conosciuto storicamente e di essere ascoltato in religioso silenzio per capire ogni sfumatura. Il rock no. Quali sono le trasmissioni musicali che invadono le TV? Provate ad indovinare.

E pensare che tantissimi anni fa c’erano fior di spettacoli teatrali, intelligenti  trasmissioni  alla radio e alla televisione per i bambini.   Pensate che Giorgio Albertazzi leggeva settimanalmente bellissime novelle!

Adesso teatro e grande cinema sono scomparsi, salvo qualche commedia di Eduardo De Filippo che però viene trasmessa alle tre di notte.

Non c’è più nulla da fare,  l’ordine è stato eseguito alla perfezione, alla lettera: “E’ assolutamente proibito  mettere la gente in condizioni di pensare con la propria testa. La parola d’ordine nelle  televisioni pubbliche e private è: “Alè! Dai!  Rincoglioniamoli tutti poi potremo fare quel cazzo che vogliamo! Tanto non capirebbero una mazza!” franz falanga 

lunedì 28 marzo 2016

BARI RACCONTATA



­_BARI RACCONTATA_

Vi segnalo un interessantissimo video sulla storia della Città. In questo caso sto parlando di Bari negli anni fra il 1930 e il 1940. Ringrazio assai per la segnalazione l’amico musicista jazz Mike Zonno. Qualche rapida informazione sulla nascita, crescita, formazione e cultura di questa straordinaria città. Forse mi ripeterò ma certe cose vanno ripetute. E’ più antica di Roma. Ha quattromila anni, risale all’età del bronzo. In quattromila anni noi baresi  ne abbiamo viste di tutti i colori: è stata invasa dai romani, dai saraceni, dai normanni, dagli svevi, dagli angioini, dagli aragonesi, dai borboni. Forse ho commesso qualche dimenticanza e qualche sequenza storica, ma ci siamo capiti.

I Borboni, nei primi anni del 1800, fecero costruire un borgo fuori le mura del centro antico di Bari, che venne chiamato Borgo Murattiano, da Gioacchino Murat Vicerè delle Due Sicilie. La nascita di questo borgo ha prodotto, caso molto raro, l’esistenza di ben due centri storici, l’antico e l’ottocentesco. Va detto che questo borgo ottocentesco è la prima New Town europea.

A proposito del centro antico, vi invio un link nel quale potrete conoscere la magnifica ricetta  della cucina popolare barese: “La tiella (tegame)  di riso patate e cozze”. Buona visione e buon appetito. franz falanga

      

http://www.newsdc.info/video/bari-anni-30-in-tutta-la-sua-antichit-116082/
Immagini di Bari negli anni 30 / 40 del secolo scorso

https://youtu.be/nJGL4m5znH8
Bari / Tiella  (tegame) di riso patate e cozze

domenica 27 marzo 2016

UNA SCICCHERIA


_UNA SCICCHERIA­_

Vi segnalo un compositore che, fino a qualche giorno fa colpevolmente non conoscevo. Sto parlando di Tarquinio Merula nato a Busseto il 1595 e morto nell’anno  1665.  Bach nascerà vent’anni dopo la sua morte, nel 1685. Vi prego di notare le armonie, il ritmo molto swingato e e la dinamica, specialmente nel secondo link. Sarebbe piaciuto molto  a John Coltrane. Buon ascolto! franz falanga

https://youtu.be/nmXnApYXKeU
Tarquinio Merula / Ciaccona
https://youtu.be/hXD_wdM-agQ
Tarquinio Merula / Ballo detto Pollicio

giovedì 24 marzo 2016

UN GIGANTE DEL JAZZ


UN GIGANTE DEL JAZZ


Sto parlando di Sonny Rollins, uno dei padri fondatori dell’Hardbop. Godetevi questa sua interpretazione di un mitico brano dell’altrettanto mitico Duke Ellington. Mi interessa molto farvi leggere una dichiarazione che Sonny Rollins dette durante la sua vita da jazzman. La ritengo esemplare. Eccola qui:

“Le radici dell’America affondano nella cultura dei neri; tante espressioni colloquiali, certo humour, e la musica. Quanta ironia nel fatto che il nero, che più di chiunque altro può rivendicare la cultura americana come sua, sia perseguitato e represso, e che il nero che con la sua stessa vita ha mostrato doti di umanità sia ricompensato con l’inumanità”. franz falanga

https://youtu.be/gActLqZZX68
Sonny Rollins / It Don’t Mean A Thing

martedì 22 marzo 2016

ARCHITETTURA E MUSICA



 

ARCHITETTURA E MUSICA

 

Ed ora permettetemi di raccontarvi una cosa che mi è parsa di grande interesse, sia nel campo dell’architettura che in quello musicale. Come alcuni di voi sapranno, è da diversi decenni che piloto un mio studio sulle invarianti nell’architettura. Non sto qui a tediarvi raccontandovele ma ho degli esempi musicali molto interessanti che vi permetteranno di entrare tranquillamente   nell’argomento.  Il primo link già lo conoscete, ve l’ho inviato qualche giorno fa, il secondo che conoscerete certamente, è il primo movimento della Sinfonia numero 5 di Beethoven.

Ma torniamo all’architettura. L’ottava invariante da me individuata, così recita: “nel linguaggio dell’architettura, indipendentemente dal periodo temporale, studiare come è stato risolto strutturalmente e/o formalmente, o come si può risolvere, il caso in cui due materiali diversi siano in contatto fra loro, avendo stessa direzione e verso differente.”

Qualche mese fa l’architetto  Massimo De Faveri che attualmente lavora in Australia, alle dodici invarianti attualmente individuate ha aggiunto una sua tredicesima che così recita:

“nel linguaggio dell’architettura, indipendentemente dal periodo temporale, studiare come è stato risolto strutturalmente e/o formalmente, o come si può risolvere, il caso in cui due materiali con texture diverse siano in contatto fra loro, avendo stessa direzione e verso differente”.

 

Questo il fatto.

Queste le mie considerazioni:

Sono arciconvinto che momenti invarianti siano certamente presenti anche nei fenomeni creativi altri dall’architettura, chessò musica, cinematografia, letteratura, scultura, pittura, design, eccetera. Se ascoltiamo sia Morricone che Beethoven ci accorgeremmo che i due brani sono ambedue formati da una lunga sequenza della piccola frase iniziale che, pur restando sempre la stessa, ha texture musicali, armoniche e di impasto sempre differenti. Sono molto contento per questa mia considerazione che non avrei potuto assolutamente fare senza l’individuazione della tredicesima invariante in architettura fatta dall’ottimo amico architetto Massimo De Faveri. franz falanga   

 


https://youtu.be/_4IRMYuE1hI
Primo Movimento quinta sinfonia
Ludwig van Beethoven

 

lunedì 21 marzo 2016

ANCORA SU JELLY ROLL MORTON



ANCORA SU _JELLY ROLL MORTON_

Nel link che qui sotto ascolterete, c’è un esemplare ed emblematico brano suonato da Jelly Roll che ha utilizzato il giro armonico (o “Anatole”) del blues. Il blues da sempre è  formato da dodici battute, delle quali la quarta è sempre l’accordo di settima della tonalità fondamentale. Ascoltate con piacevolissima attenzione questo  perfetto esempio di blues. 

https://www.youtube.com/watch?v=4n20U8hWHSE
Jelly Roll Morton / Esitation Blues

Nel secondo link invece  troverete un brano straordinario del film “La leggenda del pianista sull’Oceano”, preso dal magnifico libro di  Baricco. In questa scena assisterete ad un duello musicale fra Jelly Roll Morton e Novecento. E’ un duello immaginato, che però si basa su veri duelli esistiti nell’età dell’oro del Jazz. In questo brano del film, Jelly Roll Morton avendo avuto sentore di un gran pianista che suonava su una nave senza mai scendere a terra, va a sfidarlo. Il fatto vero è che Jelly Roll aveva veramente un diamante incastonato sui denti per apparire meglio e più alle sue battone.

https://www.youtube.com/watch?v=wLSJulxXMSc
Duello fra Jelly Roll e Novecento dal film  “La leggenda del pianista sull’oceano”

In fine vi aggiungo altri due link che sono emblematici della classe infinita e del gran talento che ha caratterizzato due grandissimi musicisti contemporanei

Ennio Morricone e  Leonard Bernstein  

Nel link di Morricone ascolterete un brano della colonna sonora del film “La leggenda del pianista sull’oceano”.  Mi raccomando l’incredibile finale di pianoforte!


 Subito dopo il link di Bernstein.

https://youtu.be/Wg8eKWrRbcs
Leonard Bernstein / Lezione di musica

 Questi due grandi maestri della musica contemporanea sono stati secondo me in primi ad aver  avuto una visione totale della grande musica. Parlo  della musica classica, della musica jazz e delle altre musiche. Questi due grandi artisti hanno finalmente e definitivamente cancellato le catalogazioni dei vari generi musicali e dei conseguenti steccati. Hanno soltanto “parlato” grande musica. Ricordarsi che non è importante quello che si suona, ma “come” si suona.  franz falanga

domenica 20 marzo 2016

UNO DEI PADRI DEL JAZZ


_UNO DEI PADRI DEL JAZZ_

Sto parlando di Ferdinand Joseph LaMothe, meglio conosciuto come Jelly Roll Morton. E’ vissuto per una cinquantina d’anni, i suoi nonni erano stati “deportati” come schiavi in America dai soliti civilissimi e cattolicissimi bianchi di origine europea, per il solo fatto di essere di pelle nera.

 

Personaggio satanico, entrava ed usciva di galera, gran gestore di bordelli, Jelly Roll vuol dire Tubo di Gelatina perchè era notissimo come instancabile amatore delle ospiti dei suoi bordelli.

 

Ma, quando si sedeva al pianoforte, diventava un padreterno e inventava armonie, melodie, ritmi, arrangiamenti di rara bellezza. Vi allego qui sotto tre link molto interessanti. 

https://youtu.be/Vio-TjMi5_s
1926 / Jelly Roll Morton Dr. Jazz
Notare la nota tenuta dell’assolo del clarinetto mentre sotto Jelly Roll Morton al pianoforte fa il basso continuo di bachiana memoria.


https://youtu.be/O1XtZntLFxs
Jelly Roll Morton  / Wolverine Blues


https://youtu.be/73YjMg8Y15A
Compilation di Jelly Roll Morton


Questa musica meravigliosa era nata in un’etnia stuprata e vilipesa, I musicisti jazz erano ovviamente consci di quali e quanti tipi di orrendo razzismo pesassero sulle loro spalle.


Thomas Fat’s Waller era uno splendido pianista afroamericano. Tutto il pubblico dei bianchi presenti ai suoi concerti, vedendolo grassoccio sempre sorridente e con gli occhi che strabuzzava, erano convintissimi che fosse un clown della tastiera. Non era così. Fat’s Waller è stato uno dei musicisti afroamericani più bravo e capace di prendere per il culo in maniera così plateale i “carissimi” bianchi.


https://youtu.be/UAlkSdrO1DY
Thomas Fat’s Waller  / Honeysuckle Rose


franz falanga

  

sabato 19 marzo 2016

STEFANO BOLLANI



STEFANO BOLLANI

Ritengo Stefano Bollani uno dei più grandi pianisti jazz esistenti . Vi allego qui tre link emblematici. Personalmente ho apprezzato molto l’esecuzione del primo brano di Scott Joplin, nel quale Bollani ha conservato il più possibile le fragranze originali. Buon ascolto! franz falanga   

https://youtu.be/SjbjcrO3t1U
Stefano Bollani / Maple Leaf Rag di Scott Joplin


https://youtu.be/iGVe5Yu8YwU Stefanpo Bollani / Omaggio a Mozart / Stefano Bollani


https://youtu.be/rGJHJQoa82s
Chick Korea & Stefano Bollani / Duet Umbria Jazz 2009

giovedì 17 marzo 2016

I MIEI PRIMI BRANI JAZZ



I MIEI PRIMI BRANI JAZZ

Il primo brano “Take the A Train” l’ho ascoltato in segreto alla radio, Here is the Voice of America, Here is Radio Tanger” nel 1944 dopo lo sbarco degli alleati in Nord Africa. Avevo undici anni. Se mi avessero scoperto i fascisti o i nazisti mentre ascoltavo quella musica proibita dai due regimi, avrei passato l’anima dei guai, insieme a mi padre che tra l’altro nulla sapeva di questa mia attività radioascoltatoria, visto che la facevo di notte a letto nascondendomi  sotto le coperte. Mi sono commosso, riascoltandolo un minuto fa, perchè mi sono accorto che questo brano ha condizionato quotidianamente fin da allora tutta la mia vita.

https://www.youtube.com/watch?v=cb2w2m1JmCY 
Take the A Train /Duke Ellington

 

Il secondo brano “Darktown Strutter’s Ball” è il primo brano che ho imparato a suonare al pianoforte.

https://www.youtube.com/watch?v=zSpxUzwEqpE
Darktown Strutter’s Ball / Ella Fitzgerald

 

Il terzo brano “Muskrat Rumble”(che poi è il secondo che ho imparato sul pianoforte ) me lo insegnò con il sax Peppino D’Alonzo persona squisitissima e solitaria. Darktown e Muskrat poi li suonavamo nella Southern Jazz Band. franz falanga   

https://www.youtube.com/watch?v=0vpuFYQwZ5o
Muskrat Rumble / Louis Armstrong

mercoledì 16 marzo 2016

ERROL GARNER



ERROL GARNER
Questo link meraviglioso con Errol Garner me l’ha inviato il mio fratello jazzista Nico Esposito da Bari, con un messaggio intitolato “Recuperiamo il senso della vita”. Nico è uno straordinario pianista jazz barese e Bari  è una delle capitali europee della musica jazz.  

Errol Garner e i suoi musicisti, avevano i loro bisnonni che erano stati deportati in America dai civilissimi e cattolicissimi uomini banchi che hanno inventato la Fraternità Ariana, la segregazione razziale, il KU KLUX KLAN e che in fine anno eleggeranno il nuovo presidente degli Stati Uniti. I candidati di nuovo sono tutti bianchi. Corriamo il rischio che venga eletta Hillary Clinton, di un’abissale ignoranza che, tempo fa, a qualcuno del suo staff che le stava parlando del Portogallo chiese cosa fosse il Portogallo e quando le dissero che era una nazione lei chiese dove diavolo si trovasse.

Tornando a Errol Garner, vi prego di ascoltare le sue introduzioni, le sue tonnellate di swing e la sua mano sinistra. Mettetevi comode/i e ascoltatelo tutto in religioso silenzio


A questa sciccheria aggiungo altri tre link nei quali ascolterete il primo brano suonato dagli eredi diretti di Django Reinhardt, “J’attendrai” suonato da Django alla chitarra con Grappelli al  violino, e infine, se proprio volete stracciarvi il cuore, dall’indimenticabile film “Casablanca”, la meravigliosa Ingrid Bergman che chiede al pianista “Suonala ancora Sam!”

Tornando ai bianchi pensate che questa musica fu proibita dal fascismo e che anche quello squallido personaggio di Mascagni, disse che era una robaccia. Buon ascolto! Errol Garner va ascoltato tutto, dura una ventina di minuti. franz falanga  

 

https://www.youtube.com/watch?v=MpH-ISJO6_o
All of Me / Les enfan
t de Django

https://www.youtube.com/watch?v=m6bZskQlY4w
J’attendrai  /  Django Reinhardt

https://www.youtube.com/watch?v=7vThuwa5RZU
Play it, Sam / Casablanca / se volete stracciarvi il cuore

lunedì 14 marzo 2016

CHE NE DITE ?



Che ne dite?

Scrivendomi con un amico mi è venuta in testa una strana idea. Che ne dite se stilassimo una lista delle migliori tre o quattro canzoni italiane?

Voi lettrici e lettori del mio blog avrete certamente altro a cui pensare, ma penso sarebbe divertente se qualcuno/a (spero in una nutrita partecipazione) volesse inviarmi una sua personalissima classifica delle quattro più belle canzoni italiane di sempre. Escluderei la Canzone Napoletana, che è un genere musicale a parte e non classificabile, visto che sono tutte o quasi tutte di grande spirito di finezza. Sulla Canzone Napoletana e su molti altri argomenti magari torneremo più in là. Lo so che è cervellotico navigare in un mare infinito di sonorità, ma mi piacerebbe provare. Tanto per iniziare, vi sottopongo le mie prime (si fa per dire) quattro migliori canzoni italiane. Vediamo cosa succederà. franz falanga    

https://www.youtube.com/watch?v=9qw3nCvFZK0
Domenico Modugno / Meraviglioso

 

https://www.youtube.com/watch?v=LBbADbxlJCs
Renato Carosone / Io mammeta e tu

 

https://www.youtube.com/watch?v=egfUmWmx4JM
Parlami d’amore Mariù  /  Vittorio De Sica

 

domenica 13 marzo 2016

SCOTT JOPLIN



 SCOTT JOPLIN

Vi invio un link di grandissimo interesse “Il meglio di Scott Joplin” che,  come tutte e tutti ormai sapete, è stato un grandissimo compositore afroamericano vissuto  in America fra la fine del 1800 e gli inizi del 1900. Nel link ascolterete parecchi brani di questo talentuosissimo musicista. Contemporaneamente vi prego di osservare con estrema attenzione le immagini delle copertine degli spartiti che via via vi scorreranno sul link.

Vi accorgerete che, mentre sulle copertine dove sono raffigurati i bianchi, essi sono fotografati con la loro fisionomia, quando invece sono raffigurati gli afroamericani, vi balzerà agli occhi come i civilissimi e cattolicissimi bianchi di merda hanno raffigurato gli americani di origine africana usando bruttissime e ridicole caricature degli africani e delle africane che sono raffigurati in maniera grottesca e pacchiana, spesso vestendoli da clown. C’è anche qualche disegno di bianche e di bianchi, ma molto stilizzati e per nulla ridicoli, vedi i due che ballano il charleston.

Questi clown, questi pagliacci dalla pelle nera, guarda guarda  hanno regalato all’umanità una grande musica. Scott Joplin è stato uno dei primissimi musicisti afroamericano e ha inventato un genere musicale dalla “forma” inconfondibile così come è inconfondibile la “forma” della musica di Bach. Detto con altre parole, così come Bach aveva la sua forma, Scott Joplin aveva la sua, una serie di giri armonici della lunghezza di sedici misure, si poteva continuare all’infinito.   

I cattolicissimi e civilissimi uomini bianchi, provenienti dall’Europa, si erano distinti in America per lo spaventoso genocidio della grande nazione indiana e poi per aver deportato e stuprato più o meno una dozzina di milioni di varie etnie africane. Etnie nelle quali è nata la nuova musica, mentre quei grandissimi figli di puttana di civilissimi e cattolicissimi bianchi erano e sono ancora capaci di costruire la Fratellanza Ariana e il Ku Klux Klan.

Meditate moltissimo su tutto ciò, mie carissime amiche e  miei carissimi amici. Non lamentiamoci poi se qualche africano contemporaneo comincia ad essere seriamente incazzato con noi bianchi. Ci sono un paio di fotografie di Scott Joplin, osservate che bel tipo di persona, che grande dignità. La foto è circa del 1895.


Nel link qui sotto assisterete ad una scena di un film su Scott Joplin girato negli anni settanta del secolo scorso. In una taverna rumorosa c’erano due pianoforti che erano suonati da due “duellanti” che suonavano contemporaneamente e si esibivano per mostrare la loro bravura. Ogni tanto quando i pianisti non avevano più niente da dire, il proprietario dell’osteria diceva loro di smettere. Ad un certo punto subentra il giovane Scott Joplin che incanta tutti, ed ha anche la fortuna di essere ascoltato da un editore bianco dal buon fiuto che immediatamente lo coopta. È un film parecchio interessante e ben girato. Un’ultima annotazione: i due ragazzini  che ballano in fine link sono straordinari.

https://youtu.be/NOi9K7yZ6QA
Anni ’70 / Scott Joplin Movie Dueling Piano Competition Scene

Se poi volete saperne di più su quei “gentiluomini” del Ku Klux Klan date un occhiatina a questo altro link. franz falanga

sabato 12 marzo 2016

UN EPISODIO DELLA STORIA DEL JAZZ



UN PO’ DI STORIA DEL JAZZ
https://www.youtube.com/watch?v=ZgeF3wS0xTI


Kind of Blue was recorded in two sessions at Columbia Records' 30th Street Studio in New York City, on March 2 for the tracks "So What", "Freddie Freeloader", and "Blue in Green", composing side one of the original LP, and April 22 for the tracks "All Blues", and "Flamenco Sketches", making up side two. Production was handled by Teo Macero, who had produced Davis's previous two LPs, and Irving Townsend.

Alto saxophonist Cannonball Adderley

Tenor saxophonist John Coltrane

Pianist Bill Evans

Pong-serving bassist Paul Chambers

Drummer Jimmy Cobb.

Kind of Blue isn't merely an artistic highlight for Miles Davis, it's an album that towers above its peers, a record generally considered as the definitive jazz album, a universally acknowledged standard of excellence. Why does Kind of Blue posses [sic] such a mystique? Perhaps because this music never flaunts its genius... It's the pinnacle of modal jazz — tonality and solos build from the overall key, not chord changes, giving the music a subtly shifting quality... It may be a stretch to say that if you don't like Kind of Blue, you don't like jazz — but it's hard to imagine it as anything other than a cornerstone of any jazz collection.[15]

—Stephen T. Erlewine

venerdì 11 marzo 2016

il,jazz, ah! il jazz !!!



IL JAZZ, AH IL JAZZ !!!

Altri link sulla musica jazz. Nei primi due vi prego di ascoltare lo “stesso” brano, Tempus Fugit, suonato negli anni cinquanta a distanza di quattro anni. Noterete la incredibile capacità di automutarsi della musica jazz. Il brano è splendido di suo e le esecuzioni, pur facendo un accortissimo uso dello stesso giro armonico sono totalmente diverse.

https://www.youtube.com/watch?v=yrO45Tzvhxg
1949 / Bud Powell / Tempus fugit

https://www.youtube.com/watch?v=XOgzChL7Lyc
1953 / Miles Davis / Tempus fugit 

Negli altri tre link, ascolterete, nei primi due link, le mie farneticazioni sul “ragtime” e tre brani eseguiti con il bengioista veneto Mauro Brunato. Nell’ultimo link potrete ascoltare me che suono in coppia con la giovanissima filosofa e pianista jazz Eleonora Del Grosso. Tenete a mente questo nome, diventerà una grandissima pianista jazz a livello europeo. Buon ascolto! franz falanga.

https://www.youtube.com/watch?v=C6U0voxmGBA
franz solo e il suo ragtime



 

martedì 8 marzo 2016

LE "MUTAZIONI" NBELLA MUSICA POPOLARE



LE “MUTAZIONI” NELLA MUSICA POPOLARE

Viene comunemente chiamata “musica leggera”, io preferisco chiamarla “musica popolare” nel senso che è un genere musicale conosciuto da tutti gli strati della società. Ci sono stati tre momenti nel 1900 in cui questa musica ha subito delle profondissime mutazioni. Vi invio tre esempi  due italiani e l’altro inglese / mondiale.

I primi due esempi dedicati alla musica italiana sono dedicati rispettivamente ad Alberto Rabagliati e a Renato Carosone. In ambedue i casi noterete le strettissime parentele con la musica jazz.

Nel primo link ascolterete Alberto Rabagliati cantante lombardo che si esibisce in una deliziosa canzonetta, prima della seconda guerra mondiale. Le amiche e gli amici jazzofili si accorgeranno immediatamente che questo brano è facilmente suonabile usando i canoni del jazz. 

https://www.youtube.com/watch?v=SkNyLAqiNlA
Alberto Rabagliati / ba.. ba.. baciami piccina

Nei prossimi due link ascolterete uno dei grandi rivoluzionari della musica popolare italiana  degli anni cinquanta, Renato Carosone. Noterete le strettissime parentele con il jazz, specialmente nel secondo link, “Pianofortissimo”, suonato da Carosone all’età di settantacinque anni. Secondo me Carosone sarebbe piaciuto moltissimo a Gioacchino Rossini.

https://www.youtube.com/watch?v=BqlJwMFtMCs
1958 Renato Carosone / Tu vuò fa l’americano / oltre 13 milioni di visitatori su Youtube

https://www.youtube.com/watch?v=3-Xzjmaej7M
Renato Carosone 75 anni / Pianofortissimo

Nell’ultimo link ascolterete She Loves You suonato nel 1963 da giovanissimi Beatles. Credo che sarebbero piaciuti infinitamente a Bach.

https://www.youtube.com/watch?v=QoF-7VMMihA
1963 The Beatles / She Loves You / Quasi 13 milioni di visitatori su Youtube

 Buon ascolto da franz falanga

 

domenica 6 marzo 2016

AH! LA MUSICA PER PIANOFORTE!!!


 

Ascoltatevi questi tre momenti musicali di grandissimo interesse oltre che per la loro perfetta struttura musicale, anche per la loro impressionante difficoltà. Nel terzo link dove assisterete all’epico duello musicale fra il pianista del Virginia e Jelly Roll Morton grandissimo filibustiere ma inventore insieme ad altri pochi della musica Jazz, noterete che Jelly Roll Morton si era fatto incastonare nei denti anteriori un brillante. Questi tre brani sono emblematici a dimostrazione che non è importante quello che si suona, ma”come” si suona. Concetto che funziona egualmente ed egregiamente nelle altre forme d’arte, o, meglio, nella  creatività. Della creatività parleremo nei prossimi giorni. franz falanga   

https://youtu.be/MOOfoW5_2iE Rachmaninoff  / Piano Concerto # 3 1982 / Martha Argerich

https://youtu.be/NTJhHn-TuDY  1964 – Oscar Peterson – C Jam Blues


https://www.youtube.com/watch?v=uWlBCoy2wh8
Alessandro Baricco
LA LEGGENDA DEL PIANISTA SULL’OCEANO

sabato 5 marzo 2016

EVOLUZIONE NEL JAZZ



Eccovi qui due esempi straordinari di evoluzione  nella musica jazz. Nel primo esempio ascolterete uno dei primissimi gruppi Dixieland degli inizi del novecento. Nel secondo esempio, saranno passati una cinquantina di anni, ascoltate a che livelli straordinari  sia arrivata la musica jazz. Ascoltatevi questo lungo assolo alla batteria di Buddy Rych che ormai appartiene alla storia dell’umanità. La cosa più esaltante di questo assolo, oltre la mostruosa bravura dell’esecuzione è il fatto che nei tre o quattro minuti dell’assolo, Buddy Rych ci racconta una incredibile storia usando soltanto il ritmo. Per poterli comodamente ascoltare andate su Youtube e digitate le due diciture che troverete più sotto, in fine post. Buon ascolto! franz falanga

Dixieland by Buddy Bolden

 

Impossible solo di Buddy Rych